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Prato, Nuova scuola per l'infanzia in località Ponzano (concorso)

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La natura del sito genera il progetto: la scuola tra gli alberi
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client/committente: Comune di Prato

period/periodo: 2008

project/progetto: MTA Associati


"Un bel giardino e una scuola per l'infanzia" sembra essere un binomio perfetto. Quale ambientazione migliore per inserirvi una scuola per bambini, se non un prezioso giardino già maturo e florido con splendide alberature? Certo ogni luogo è prezioso e va rispettato e l'architettura dovrebbe sempre derivare dal confronto tra le esigenze che ne generano la necessità e le opportunità che i contesti offrono. Questo giardino è un piccolo microcosmo che, se mantenuto come tale, può diventare un'occasione davvero interessante.

Sappiamo quanto tempo sia necessario perché un giardino assuma la configurazione progettata e quindi come per molti anni non possa essere utilizzato secondo le potenzialità previste. Ebbene, in questo caso il nostro giardino esiste già: dipende solo da noi volerlo conservare. Se il bando chiede di progettare un'architettura "compatibile", intendendo con ciò rispettosa della natura, una prima risposta sta certamente nell'attenzione al suo rapporto con la natura esistente. Un secondo aspetto non irrilevante è chiedersi se gli alberi possono influenzare il microclima esistente e come possono migliorare gli aspetti bioclimatici della scuola; e ciò non solo riferito ai bambini ma anche a tutti gli abitanti del quartiere.

Se ci domandiamo come la presenza di un giardino con queste caratteristiche può influire sulla vita scolastica dei bambini, scopriamo che le loro esperienze all'aperto senza alberi avrebbero tutt'altro significato: pensiamo alla protezione nei mesi estivi, ai profumi delle varie specie, ai colori in primavera e in autunno, alla percezione del tempo e delle stagioni, alla presenza degli animali e alle infinite possibilità di giochi che offre la loro presenza.

Sulla base di queste riflessioni abbiamo ragionato sul progetto considerandolo un'ottima opportunità per verificare come sia possibile inserire un'architettura in un ambiente naturale senza turbarlo e anzi arricchirlo, trovando un nuovo equilibrio nella restituzione di quanto - costruendo - viene sottratto.

Una gran parte del prato era disponibile per la nuova edificazione e tuttavia sembrava riduttivo rinunciare alla superficie erbosa per il gioco dei bambini: così si è pensato di trasferirlo sulla copertura, seminandolo su un modesto strato di terra di coltura, ottimo strumento per il contenimento della dispersione di calore e ottimo schermo dai raggi solari, purché mantenuto umido nella stagione estiva. Il prato sul tetto diventa un giardino nel giardino, recintato, protetto, dove è possibile toccare gli alberi, correre e giocare senza ostacoli.

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